Allergia al nichel: gli accorgimenti da applicare
09 aprile 2018

Articolo a cura di Denise Filippin

L’allergia al nichel in alcuni soggetti può comportare la comparsa di sintomi molto diversificati: dolori e gonfiore addominale, diarrea, acidità, ma anche rinite e asma, mal di testa, dolore alle articolazioni, fatica cronica. Tutte queste manifestazioni sono sintomi della SNAS, Sindrome da Allergia Sistemica al Nichel, che differisce dalla più comune e conosciuta allergia al nichel da contatto.

Il nichel è un minerale ubiquitario, presente nel terreno, si trova in quantità variabile in tutti i cibi vegetali. Per questo motivo, comunemente si crede che chi soffre di questo disturbo spesso non possa seguire un’alimentazione 100% vegetale. In realtà non è così, anche perché ogni tipo di dieta deve basarsi per lo più sui vegetali, quindi gli stessi problemi si incontrano anche nella dieta onnivora; chi è allergico al nichel dovrà adottare gli opportuni accorgimenti di seguito descritti.

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Il contenuto di nichel negli alimenti varia in base alla ricchezza del terreno su cui sono coltivati: per questo accade che le liste che riportano il contenuto in nichel dei diversi alimenti siano spesso contraddittorie tra loro. In ogni caso, su alcuni alimenti particolarmente ricchi di nichel c’è un consenso unanime: si tratta di arachidi, fagioli, lenticchie, piselli, soia, avena, cacao (e cioccolato), noci e nocciole, farina integrale.

Non è necessario evitare del tutto i cibi contenenti nichel, ma occorre scegliere quelli che ne contengono meno e ruotarli nelle diverse giornate. Si consiglia infatti di mantenere l’assunzione di nichel entro i 220 mcg giornalieri, cosa che può essere fatta scegliendo ed abbinando i cibi a diverso contenuto del minerale durante la giornata.

I cereali raffinati contengono meno nichel rispetto alla versione integrale, i ceci hanno il minor contenuto in nichel tra i legumi. La frutta fresca ha in generale un basso contenuto in nichel, così come la gran parte delle verdure. In alcuni casi il pomodoro viene sconsigliato, in quanto sembra solubilizzare e rendere più assimilabile il nichel del pentolame.

Occorre infine tener conto della quantità del cibo consumato: se utilizzo 1 grammo di erbe aromatiche, non dovrò preoccuparmi anche se queste per 100 grammi hanno un contenuto medio-alto, in quanto la quantità assunta effettivamente è minima.

Alcuni accorgimenti generali sono: evitare il pentolame o gli utensili contenenti nichel, evitare i cibi conservati in scatola, aggiungere ai pasti vitamina C che ostacola l’assorbimento di questo minerale, evitare di incorrere in anemia da carenza di ferro in quanto in questa situazione l’assorbimento del nichel aumenta. Contrariamente alle credenze diffuse, un'alimentazione 100% vegetale non aumenta il rischio di anemia da carenza di ferro, anzi, spesso lo riduce a causa del contenuto nullo di latticini e dell’ampia presenza di ferro nei cibi vegetali.

Un’ultima considerazione: i sintomi mostrano una elevatissima variabilità da soggetto a soggetto, in risposta allo stesso cibo. Dopo un periodo di alimentazione a basso contenuto di nichel i diversi alimenti potranno essere reinseriti con cautela, valutando le proprie personali reazioni ed eventualmente escludendo definitivamente i cibi che causano o peggiorano i sintomi.

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