Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da elevate concentrazioni di glucosio nel sangue (iperglicemia), dovuto a un’alterata funzione dell’insulina o alla sua quantità. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, la cui funzione è quella di portare il glucosio nelle cellule.
Quanti tipi di diabete esistono?
Esistono il diabete mellito di tipo 1 e quello di tipo 2. Il tipo 1 generalmente insorge nell’infanzia e nell’adolescenza, il tipo 2, invece, è la forma più diffusa di diabete e generalmente si manifesta dopo i 30-40 anni di età.
Mentre per il diabete di tipo 1 si ipotizza che la causa sia una reazione immunitaria diretta contro l’organismo stesso (autoimmune), per il tipo 2 sono stati individuati diversi fattori di rischio: il sovrappeso, la familiarità per il diabete, l’etnia, e la scarsa attività fisica.
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Il diabete può verificarsi anche in gravidanza?
Sì, e in questo caso viene detto “diabete gestazionale”. È simile al diabete di tipo 2, ma può manifestarsi solo in gravidanza. Anche in questo caso si ha un’incapacità dell’organismo di assorbire in modo adeguato gli zuccheri introdotti con la dieta. La causa principale è legata al nuovo assetto ormonale e le persone più a rischio sono le donne in sovrappeso, quelle che hanno avuto casi di diabete gestazionale in famiglia o che ne hanno già sofferto in gravidanze precedenti.
Il diabete può colpire anche i bambini?
Purtroppo sì, tutte le forme di diabete possono presentarsi in età pediatrica, anche se la più comune resta il diabete mellito di tipo 1, la cui incidenza è in aumento, soprattutto nella fascia d’età 0-4 anni; aumento probabilmente causato della diminuzione della frequenza e della durata dell’allattamento materno, da un eccessivo consumo di alimenti ricchi di zuccheri, proteine e grassi già dal primo anno di vita e da una ridotta attività fisica.
Il diabete di tipo 2 è meno frequente in età pediatrica, ma appare nell’adolescenza, soprattutto in presenza di sovrappeso/obesità.
Un’alimentazione 100 % vegetale può fare la differenza in caso di diabete?
In tutti i tipi di diabete uno stile di vita più salutare, che includa una regolare attività fisica e un’alimentazione 100% vegetale, può fare la differenza sia nella prevenzione primaria che nella gestione e prevenzione delle complicanze.
A tutti i pazienti diabetici in sovrappeso o obesi è raccomandata una perdita di peso: un calo del 15% si è dimostrato in grado di normalizzare glicemia, emoglobina glicata e steatosi epatica, producendo la regressione di casi diagnosticati di diabete.
L’alimentazione che si è dimostrata più efficace e gradita, non richiedendo imposizioni di restrizioni caloriche, è proprio una dieta 100 % vegetale. Tanto che l’ASL di Milano consiglia ai medici di proporla a tutti i pazienti diabetici (notizia trasmessa dalle agenzie di stampa già nel marzo 2013: ”Asl Milano a medici: prescrivete dieta vegana ai diabetici”).
Come deve essere strutturata la dieta in caso di diabete?
Diversi studi hanno dimostrato che la dieta ottimale nella prevenzione e gestione del diabete è quella 100% vegetale e deve essere costituita da un 65% o più di calorie da carboidrati a basso indice glicemico, meno del 20% da grassi e meno del 15% da proteine. Si tratta quindi di una dieta basata su verdura, frutta fresca e secca oleosa, cereali integrali e legumi, con poco olio aggiunto.
Uno studio scientifico di 5 mesi su 100 diabetici di tipo 2 obesi ne ha trattati 50 con la dieta vegana con le caratteristiche sopra indicate e altri 50 secondo la linea guida dell'Ada, American Diabetes Association (dieta onnivora con 15-20% di calorie da proteine, meno del 7% da grassi saturi, 60-70% da carboidrati e grassi monoinsaturi, con 500-1000 calorie giornaliere in meno rispetto al fabbisogno della persona). La dieta vegan è risultata vincente: primo perché è risultata più gradita, dato che il 67% dei pazienti l’hanno davvero seguita, contro solo il 44% di quelli cui è stata proposta la dieta Ada; secondo perché è stato ottenuto in media un calo di peso di 6 kg, contro i 4 dell’altra dieta. Inoltre, con la dieta vegan il consumo di farmaci è stato ridotto del 43%, contro il 26% dell’altra dieta, e la diminuzione del colesterolo “cattivo” (LDL) è risultato doppio con la dieta vegan rispetto alla dieta Ada.
In conclusione, vale davvero la pena applicare una sana dieta 100% vegetale per chi soffre di questa malattia, in ogni fase della vita.
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