Le verdure sono alimenti preziosi che dovrebbero essere presenti, in quantità elevate, in qualsiasi dieta sana. Sono molto importanti anche nell’alimentazione del bambino, perché forniscono vitamine, minerali, fibre, sostanze protettive (tra cui quelle dei fitocomposti).
Tuttavia, nel corso dello svezzamento, sia onnivoro che vegetariano o vegano, è importante prestare attenzione alla limitazione delle fibre, in quanto l’intestino del lattante non è ancora pronto per gestirle: il latte materno, infatti, non contiene fibre! L’eccessivo apporto di verdure, ma anche di cereali integrali e legumi con la buccia, potrebbe alterare la funzionalità intestinale, provocando stitichezza, diarrea, coliche gassose. E' anche causa di malassorbimento di alcuni nutrienti, con ripercussioni sulla crescita e sulla salute del bimbo, visibili solo a distanza di settimane o mesi.
Va quindi prestata attenzione al modo in cui vengono introdotte e offerte le verdure nel periodo del passaggio da un’alimentazione esclusivamente lattea (con latte materno o formulato che sia) a quella solida.
Prima di proseguire con l'articolo…
Corsi on-line coi docenti di VegExpert e SSNV: se ti interessa la nutrizione, iscriviti!
Per le prime pappe si sceglieranno ortaggi freschi, di stagione, meglio se biologici. Inizialmente, essi verranno utilizzati nella preparazione del brodo vegetale, che rappresenta la base della pappa nel caso dello svezzamento classico. Al suo interno verranno infatti stemperate le farine di cereali oppure stracotti i cereali in chicco.
E’ bene variare il più possibile gli abbinamenti e i colori delle verdure, al fine di offrire al bambino sapori sempre nuovi e una maggiore varietà e quantità di minerali, sostanze protettive (ad ogni colore si associa un diverso contenuto di fitocomposti) e vitamine, che verranno concentrate nel brodo.
Per i primi assaggi, è sufficiente partire con 500 ml di acqua, a cui aggiungere 2-3 verdure, lavate, pelate e tagliate a pezzetti per ridurre i tempi di cottura e facilitare la fuoriuscita dei nutrienti. L’acqua non va salata! Si fa bollire lentamente fino a quando le verdure risulteranno morbide e il volume del liquido si sarà dimezzato.
Nei primi giorni sarà sufficiente filtrare il brodo, eliminando del tutto le verdure; in seguito, dopo una decina di giorni dai primi assaggi, si potrà iniziare ad introdurre nella pappa 1-2 cucchiaini delle verdure cotte al suo interno, con l’accortezza di schiacciarle con un passino per renderle cremose ed eliminare le fibre insolubili.
E’ possibile conservare in frigo per 24 ore il brodo così ottenuto oppure prepararne volumi maggiori e, una volta raffreddato, dividerlo in porzioni monodose all’interno degli appositi contenitori per poi riporlo in freezer fino al momento dell’uso, quando sarà scongelato a bagnomaria o a temperatura ambiente. Man mano che lo svezzamento procede e il bimbo cresce, si introdurranno verdure in quantità maggiori, con consistenze e preparazioni diverse. L’uso regolare e la varietà consentiranno una più facile accettazione, che si manterrà anche per le età successive.
Se da una parte dobbiamo limitare l’apporto di fibre nella dieta del bimbo almeno fino ai 18-24 mesi, dall’altra non dobbiamo dimenticare che le fibre, in particolare quelle solubili presenti in legumi, cereali, frutta e verdura, hanno un’importante funzione di nutrimento per la flora batterica intestinale, che, quando viene alimentata correttamente, è amica della nostra salute, fin dalla primissima infanzia! Quindi ridurre le fibre sì, ma senza ossessioni.
Hai trovato utile questo articolo?
Per ricevere un mail quando vengono pubblicati nuovi articoli, e ricevere materiali gratuiti in PDF, iscriviti al sito.
Scarica i materiali gratuiti su argomenti simili: